Arriva un ragazzo sui vent’anni, ubriaco ed espansivo, che si offre come guida per escursioni trekking. Lo battezzo col suo stesso ritornello, che ripete ossessivo come intercalare ed incipit di ogni sua frase: Full power.
È simpatico e beviamo qualche Raksy insieme, che per lui non sono certo i primi della serata. «Raksy is full power. I love Italy, Italy is full power, Totti is full power!» Tira fuori una busta di marijuana grossa come una mela e me la mette in mano. Ringrazio e gliela rendo, non saprei che farmene davvero. Ma lui insiste, dice che si tratta di un regalo per me. «No problem my friend, full power. This is my present for you. Nepal is full power, Shiva is full power!» Non c’è modo di rifiutare. Torno in camera con questa palla di erba, che penso di regalare a qualcuno il giorno dopo. Al mattino alle nove sento bussare alla porta della mia camera. È Full power. Ha gli occhi sfiniti e dimostra settantacinque anni in più di ieri sera. Strascica le parole, ma riesco comunque a tradurne il senso: «Scusami amico mio, hai mica tu la mia marijuana? Non riesco a trovarla, ero così full power ieri sera… Ti ricordi mica dove l’h